Ciao e buon inizio di settimana ♡
(sì, continuo ad essere felice…)
Penso che la ragione del benessere che percepisco si declini variamente intorno al potere della lettura; non ultima, infatti, la previsione dei prossimi mesi senza attività didattica che - per me come per qualsiasi buon docente - significa “libri a dismisura, ovunque e in ogni momento!”.
Venerdì in classe abbiamo vissuto - io e loro, insieme - un evento da ricordare.
[Quando affermiamo che i giovani non leggono, spesso abbiamo ragione (purtroppo); lo raccontava, un paio di settimane fa - in libreria, da Carmen - anche Matteo Severgnini, non a caso insegnante anch’egli, a contatto con una fascia d’età ben più ‘agguerrita’, contro la lettura, dei miei dodicenni]
Insomma, venerdì - ed era l’ora di lezione dalle 15.20 alle 16.15… puoi immaginare il livello di stanchezza di tutti! - i ragazzi e le ragazze hanno estratto dal libro “La cacciatrice di fossili”, di Annalisa Strada, ben più di quanto osassi sperare.
Innanzitutto, hanno capito perfettamente perché lo avessi assegnato come lettura. Non sono, nemmeno per un istante, incappati nella trappola didattica: “quest’anno abbiamo studiato l’evoluzione, Cuvier & Co., lo avrà scelto per rimanere in tema!”.
Questo mi fa anche venire in mente quanto pregiudizio abbiamo, noi insegnanti (e spesso noi adulti, genitori o parenti alla lontana) nei confronti dei giovani e della lettura. Un pregiudizio ‘pedagogico’, per dirla francamente. Perché non lasciamo a loro scoprire che cosa un libro possa dare? Perché dobbiamo spesso trasformare il gusto per la lettura in una prova didascalica? Spesso mi sono chiesta se una certa quota del disamore nasca anche da qui.
(e sì, so che cosa scriveva Calvino a proposito…)
È anche questa la ragione . confesso - per la quale ho sempre svolto la mia didattica a latere rispetto ai manuali di testo in uso. In classe amo arrivare togliendo dalla borsa libri dai quali estrapolare brani interessanti; magari non specificamente utili, ma interessanti. B., una settimana fa, mi aveva chiesto che cosa avrei potuto consigliarle da leggere, in questa estate che le si avvicinava: “ho pensato di chiederlo a lei, che ci nomina tanto spesso i libri che legge!”. Commozione. E soddisfazione, perché per un’insegnante di matematica non è tanto frequente sentirselo dire!
Le ho chiesto di darmi qualche giorno, ma l’indomani avevo - per lei e per tutti i suoi compagni - la mia proposta. E quindi venerdì, al termine delle lezioni, celebreremo insieme (per chi vorrà, è una proposta assolutamente libera) la fine della scuola e l’inizio delle vacanze. Nel modo che io preferisco da sempre e che quindi ho deciso di offrire anche a loro: andremo in libreria! A scegliere il libro (o i libri) per l’estate.
Carmen ci aspetta. Insieme, io e lei abbiamo anche pensato a qualche titolo interessante da mettere a loro disposizione, tra gli scaffali, ma vorrei che il piacere del gesto in sé sovrastasse qualsiasi mio pregiudizio, appunto. E quindi ho deciso che non dovrò rimanere delusa se nessuno sceglierà quel meraviglioso libro sull’Universo o quell’albo sul corpo umano, se invece preferiranno un romanzo oppure una graphic novel. A me sembra già straordinario che qualche dodicenne (due? cinque? dieci? non so ancora quanti verranno con me) scelga di trascorrere le sue prime ore di vacanza con una prof e, per giunta, in un luogo di cultura!
Mi voglio godere questa sensazione. E ovviamente non vedo l’ora che venga venerdì, con il pranzo insieme, il treno da prendere, e le sicure risate.
Ops! Ho divagato e non ti ho detto che cosa hanno trovato nel romanzo di Annalisa Strada. Semplicemente, la conferma di tutto ciò che insieme abbiamo scoperto riguardo all’orientamento e alla scelta della scuola superiore: il conflitto con i genitori che può originarsi, il senso del trasmettere l’identità (persino oltre la morte), la cura, un oggetto che si fa simbolo. Nemmeno se le avessi sollecitate io, queste riflessioni, avrebbero potuto esprimersi in modo più chiaro.
Con questa contentezza dentro, ti saluto e auguro una buona ultima settimana di lezioni! (ché, anche se sei un genitore, è sempre una buona cosa!)
Grazie per averci raccontato questa bella esperienza. Sono curiosa di sapere come andrà. Verrei anche io 🫣☀️😊❤️