Buon lunedì ♡
Efficienza e immediatezza sono gli idoli del nostro tempo. O no?
Qualsiasi forma di AI si voglia oggi immaginare si appoggia al presupposto che l’essere umano attuale (ma credo sia stata una peculiarità di H. sapiens in tutte le epoche!) vuole subito e senza sforzo.
La considerazione sulla quale mi piacerebbe sostare oggi - che non è prettamente relativa all’AI, dalla quale prendo spunto ma della quale so poco o niente e che lascio al pensiero di Simona Sessini - si lega al fatto che, in ambito educativo, efficienza e apprendimento non sempre vanno di pari passo. Anzi, non lo fanno quasi mai.
La definizione Treccani ci ricorda che il termine ‘efficienza’ arriva a discostarsi in modo netto dal suo parente ‘efficacia’ solo quando rientra negli ambiti specialistici dell’economia o della fisica: l’efficienza è intrinsecamente connessa con il tempo.
Imparare, apprendere sono azioni profondamente inefficienti.
Quante volte anche tu dici ai tuoi studenti che il fatto stesso che stiano facendo fatica è indizio inequivocabile del loro apprendere?
L’apprendimento è un attrito; o meglio, è il risultato di un attrito. La realtà - la realtà delle cose, siano essi eventi, concetti, sentimenti, persino gli altri individui - resiste con forza al nostro tentativo di espugnarla. Spesso la vittoria è sua, ma a volte riusciamo a creare una breccia: impariamo qualcosa.
Forse è proprio relativamente a questo aspetto, che è il criterio fondante di ogni apprendimento, che possiamo rinvenire alcuni spunti forniti dalle AI al nostro lavoro di insegnanti
Dobbiamo infatti, razionalmente e con convinzione, escludere il guadagno in termini di tempo dalle nostre azioni. Con ‘azioni’ intendo quelle della nostra proposta didattica alle classi e della sua strutturazione, non quelle legate all’attestazione e rendicontazione della nostra attività (queste ultime appartengono alla burocrazia, per intenderci, e riguardo ad esse vedo di buon occhio l’intervento delle AI!).
Mettiamoci il cuore in pace ed anzi andiamole a cercare, quelle vie che si mostrano alquanto inefficienti! Che si torni più volte sui concetti, li si presenti da diverse angolazioni, non si debba temere di ‘ricominciare daccapo’... Generare apprendimenti non è - primariamente - un problema di ‘download’ di conoscenze o di acquisizione di competenze. L’attrito che, per anni, sperimenta lo studente è di per sé apprendimento.
Mi chiedo quante volte glielo lasciamo capire.
Perché mi chiedo soprattutto come lo possa non tanto capire ma credere, quel mio studente, immerso com’è in una realtà nella quale efficienza e immediatezza sono i pilastri - economici e sociali - portanti.
Più ancora, mi chiedo come possa crederlo quando il luogo stesso dell’apprendimento - la scuola - ha già aperto le porte al cavallo di Troia dell’efficienza e lo sta adorando con fuochi e libagioni.
Pensiamoci…
Buona settimana ♡
Chiudo questo numero con l’annuncio della pubblicazione del secondo volume de I Martedì delle Lettere. Ho radunato i sei percorsi di formazione mensile che ho creato nel secondo semestre di vita di questa newsletter e ne ho fatto un testo unico, in modo da renderlo disponibile anche ai non-abbonati (o anche agli abbonati che non volessero andare a ripescare i corrispondenti articoli dall’archivio delle Lettere!). Il costo di questo secondo volume - così come del primo - è di 20 euro; se ti interessasse saperne di più, qui trovi tutte le informazioni del caso.