Che meraviglia è potere orientare?
Ti racconto un nuovo percorso, che ho svolto ieri con studenti e studentesse di seconda media. Non si finisce mai di esplorare!
Buon (tardissimo) pomeriggio ♡
Arrivo oggi (con un giorno di ritardo) nella tua casella di posta perché avevo bisogno di un tempo aggiuntivo per raccogliere le idee, dopo il bellissimo incontro sull’orientamento che ho tenuto ieri per delle seconde medie. Si è trattato, in realtà, del loro secondo appuntamento annuale con me; lo scopo era proprio di ‘chiudere’ in un certo modo quell’anno scolastico che - molto più della terza media - determina decisamente il valore e l'efficacia dei percorsi orientativi.
E quindi oggi voglio raccontarti che cosa è accaduto, in quella mattina che ho trascorso insieme ai ragazzi e alle ragazze.
All’interno del percorso triennale che ho progettato insieme al collegio docenti, avevamo deciso che le attività di orientamento iniziassero sin dal secondo quadrimestre del primo anno. In modo particolare, dopo una fase iniziale di formazione e di lavoro con i docenti, insieme avevamo elaborato i criteri di una riflessione che era stata assegnata come ‘compito’ da svolgere durante l’estate tra la prima e la seconda media. Essa aveva avuto lo scopo di sottolineare i criteri della scelta e le modalità di individuazione di un obiettivo.
Se ti interessa conoscere gli estremi del percorso che ho proposto e che abbiamo preparato, contattami!
1.
Tutta la prima parte (all’incirca il primo quadrimestre) della classe seconda, invece, si è svolta all’insegna della scoperta di sé, dell’immedesimazione, nonché dell’approfondimento dei linguaggi specifici disciplinari (e perciò i docenti sono stati coinvolti nel sottilissimo, ma indispensabile, slittamento da ‘orientamento’ a ‘didattica orientativa’). Il mio intervento - da ‘estranea’ rispetto ai singoli consigli di classe - era all’epoca consistito nell’aiutare gli studenti a concretizzare il concetto di ‘scuola’ come spaziotempo nel quale si avverte e si approfondisce la necessità di una relazione con la realtà, che è altro da sé. Interessante è il fatto che si sia trattato di un appuntamento che ha contemporaneamente permesso di aprire la strada alle riflessioni sul rispetto e la diversità.
2.
Ieri, invece, volevo che ragazzi e ragazze comprendessero come il vero bersaglio sia leggermente sfalsato rispetto alla questione ‘scelta della scuola’. Oltretutto, proprio una settimana prima, gli stessi studenti avevano partecipato all’incontro organizzato dall’Ufficio Scolastico Regionale, che aveva sicuramente contribuito a dipanare molti dei dubbi concreti riguardo all’immane panorama attuale della scuola superiore.
Ho iniziato così…
I pilastri dai quali ho voluto transitare sono stati:
la differenza tra direzione e destinazione (che è un po’ la solita distinzione tra processo e prodotto… indovina un po’ per chi ho ‘parteggiato’? 😉)
il valore di una memoria attiva
gli indizi ai quali prestare attenzione
la trappola del talento
desiderio vs. amore (no, non era un percorso di educazione all’affettività, ma tutto sommato un po’ lo è anche stato!)
l’immagine di futuro
Oggi vorrei raccontarti in che modo ho fatto prendere consapevolezza a ragazzi e ragazze di come il talento SIA (a tutti gli effetti) una trappola, durante la scelta.
Se ti interessa, puoi accompagnarmi nelle prossime righe…
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