Il bello delle insegnanti di scuola primaria
Sono tornata anch’io alla scrittura dei giudizi!
Ciao e buona fine delle lezioni ♡
(per alcuni questo significa decisamente “inizio delle vacanze”, per altri è semplicemente “preparazione agli esami”, per altri ancora purtroppo è “chissà dove mi troverò, nel prossimo mese di settembre”)
In ogni caso, penso che ce lo meritiamo un po’ tutti, di celebrare con soddisfazione il fatto di aver condotto a termine anche questo anno scolastico, con le sue sere tarde a correggere oppure a preparare il materiale per l’indomani, i dubbi sulla valutazione assegnata oppure su come accompagnare al meglio il proprio figlio ad accettarla. (perché le Lettere sono anche uno strumento per le famiglie; ci tengo tantissimo)
Ogni anno è una storia a sé; sembra sempre esaurirsi in un lampo eppure rimane a sussurrarci all’orecchio per parecchie settimane, dopo la sua conclusione.
Ogni anno ci imponiamo di non incorrere più negli stessi errori, ma ogni anno arriviamo a giugno con la sola certezza di… “non sopportarci più” (reciprocamente!).
Quest’anno - come sai - io ho realizzato una cosa che non avevo mai fatto, in precedenza. Così me lo ricorderò per sempre, questo a.s. 2023-2024. E la mia seconda C rimarrà ad occupare un posto speciale nei miei ricordi.
Venerdì pomeriggio sono stati ventidue (su ventiquattro!) gli studenti e le studentesse che hanno scelto di passare con me le loro prime ore di vacanza. Ancora non ci credo: con me! E ancora fatico a credere che siano venuti tutti in libreria, che fossimo tutti e ventidue-più-una ai Libri al sette, dove Carmen aveva davvero preparato per noi “la tavola imbandita”.
Sono molto, molto fiera di come si siano anche comportati, i miei ragazzi e le mie ragazze. Zaini appoggiati a terra, si sono avvicendati davanti agli scaffali, rovistando fra i titoli, scovandone di nuovi oppure trovando quello che già sapevano avrebbero cercato. Ogni tanto andavano a chiedere a Carmen, in cerca di un consiglio; lei andava a recuperare qualcosa e glielo presentava. Bellissimo.
Io - beh - ero molto affascinata dai libri e albi che appunto occupavano un’estremità del tavolo. Già sto immaginando le lezioni di Fisica e Cosmologia del prossimo anno, quando utilizzerò nella loro classe questo titolo:
Anzi… mi sta venendo in mente una proposta di collaborazione… Se vuoi e se rientra nelle tue opzioni didattiche, possiamo lavorarci insieme, in vista del prossimo anno! Batti un colpo, scrivimi e possiamo creare qualcosa insieme!
Ma non finisce qui.
(o meglio, non solo non è finita lì, in libreria da Carmen… perché, dopo, abbiamo preso anche un gelato tutti insieme e abbiamo riso e chiacchierato - cosa comunque davvero bellissima…)
Rientrando a casa, quella sera (sfinita al livello che puoi immaginare, con i piedi doloranti ma con il mio albo sulle ginocchia) ho deciso una cosa.
Ci ho lavorato tutto sabato e la mattina della domenica; non potevo perdere tempo perché sarebbe stato il mio ‘regalo’ per i ragazzi e le ragazze, quello che oggi pomeriggio consegnerò in mano ai loro genitori quando li incontrerò per il colloquio conclusivo dell’anno.
Posso affermare di essere una veterana dell’insegnamento, decisamente. E quindi ricordo benissimo quando le pagelle riportavano i celebri giudizi; non lettere, non livelli, ma periodi più o meno complessi. Il mio caro Preside dell’epoca, infatti, era piuttosto intollerante nei confronti di tabelle-schemi-composizioni artificiose e quindi ogni coordinatore doveva esercitare le sue arti compositive, per elaborare un’immagine scritta dello studente o della studentessa. Ricordo - peccando di immodestia - che spesso diceva, durante il consiglio, “i giudizi della Simona [Nota. Abbiamo la grammatica lombarda, sì!] sono pura poesia”. Benché (in tutta sincerità) non rimpianga affatto quegli appuntamenti periodici dei primi anni Duemila trascorsi a comporre parole e racchiudere in quattro scarni periodi osservazioni, consigli e tirate d’orecchie, venerdì ho deciso di cimentarmi in qualcosa di simile.
Come fossi un’insegnante di scuola primaria.
Ho scritto ventiquattro brevissime lettere, una per ognuno dei miei studenti, nelle quali ho tentato di esprimere come li ho visti crescere e, ad ognuno, ho lasciato un consiglio di lettura per l’estate. Consiglio, non obbligo; non compito. Non so quanti accetteranno la mia proposta, ma so per certo che ogni scelta è stata ‘cucita’ addosso alla persona alla quale l’ho destinata.
“Le aviatrici”, “Nella tua pelle”, “Spilli”, “La resistenza di Madeleine”, “I mostri”, …
Romanzi storici e graphic novels, storie dalle quali emergere o da affrontare di petto, avventura ma anche la sofferenza del crescere, famiglie distrutte o genitori da ritrovare…
Penso che sia una delle azioni delle quali vado più fiera, di quelle svolte nei miei ventisei anni di scuola.
vuoi leggere la lista che ho preparato? Scrivimi e te la condividerò!
Buona settimana ♡
Un gesto pieno di cura. Essere visti.