Buon lunedì ♡
Ricordi le parole di Simone Weil alle quali ho voluto dedicare la Lettera della scorsa settimana?
“L’attenzione è legata al desiderio. Non alla volontà, ma al desiderio”
Oggi lego quelle parole - tanto potenti, a mio avviso, per chiunque insegni - ad altre, di Alessandro Baricco, che ho avuto la fortuna di ascoltare un paio di settimane fa.
Erano parole orientate alla meraviglia, ad una possibile analisi filosofica di essa.
Del resto, come si può pensare di esercitare l’arte del docente senza volersi inserire - con la nostra modesta, infima piccolezza - in una visione più che bimillenaria e che assegna al meravigliarsi la radice della nostra relazione con l’altro?
TEETETO: Per gli dèi, veramente, Socrate, io mi meraviglio enormemente per cosa possano essere mai queste visioni e talvolta, guardandole intensamente, soffro le vertigini
SOCRATE: Non mi pare, caro amico, che Teodoro abbia opinato male sulla tua natura. Si addice particolarmente al filosofo questa tua sensazione: il meravigliarti
Infatti gli uomini hanno iniziato a filosofare, ora come in origine, a causa della meraviglia
Chè lo stupore è uno stordimento d’animo per grandi e maravigliose cose vedere o udire o per alcuno modo sentire: che, in quanto paiono grandi, fanno reverente a sè quelli che le sente; in quanto paiono mirabili, fanno voglioso di sapere di quelle
(Ma anche questo…)
Suscitare l’attenzione è generare desiderio? È dare risposta a un desiderio?
Certamente, penso che sia giostrare con la meraviglia.
Nelle parole di Baricco, la meraviglia opera una spaccatura nella realtà e ci fa vedere - per un attimo - ciò che ancora non è nostro: davanti a noi si apre un mondo che noi non siamo o non siamo ancora. La meraviglia è una soglia: si sosta in essa, ci si sporge per gettare un’occhiata oltre, ma nulla ci impedisce di tornare indietro, nel conosciuto.
Inizierò la settimana celebrando questa immagine, pensando di condurre i miei studenti sulla soglia di ciò che non hanno ancora mai visto. E lasciandoli lì - soli, perché è necessario che sia così - a ondeggiare. Lasciando decidere a loro se attraversarla insieme a me, quella soglia.
E questo auguro anche a te… ♡