Buongiorno ♧
Sì, il post compare con un giorno di ritardo… La vita chiama e bisogna rispondere all’istante, mettendo in secondo piano ciò che può essere temporaneamente procrastinato. Vorrà dire che leggerai delle Visioni di oggi all’inizio di un nuovo weekend, magari addirittura sulla spiaggia, se non sei impegnato con gli esami di Stato (si metta agli atti che il mio mare preferito è sempre quello tra le 8 e le 9 del mattino).
Forse non è nemmeno un male, questo aver ritardato il nostro appuntamento, poiché ho negli occhi il primo giorno di colloqui dei miei studenti, che si è svolto oggi. Che gratitudine si prova, dopo aver accompagnato per tre anni delle giovani persone alla scoperta di sé, quando si assiste alla prima vera restituzione del loro percorso identitario… In gioco non sono né tesine raffazzonate da parenti e amici né il quiz delle conoscenze (ché c’è stato un anno di tempo per saggiarle!); è invece il momento di esperienze, riflessioni, giudizi, argomentazioni. In risposta alla domanda sottintesa:
“ma che cosa ha fatto, di buono e bello, per te la scuola, in questi tre anni?”
E quindi per l’appuntamento di oggi, ho pensato di proporti un lavoro che ho (molto liberamente) riadattato - declinandolo sulla scuola - a partire dal mondo del lavoro. Chi ha seguito o sta seguendo il percorso Identità & Orientamento (una delle Stanze di Valore trimestrali che costituiscono la struttura portante dell’impianto di formazione che propongo), avrà trovato un’attività simile: la matrice dell’identità. Tuttavia, mentre quest’ultima ha una forte connotazione (come dice il nome stesso) identitaria, il percorso didattico che ti propongo oggi ingloba in sé delle riflessioni che possono aiutare lo studente a giudicare il proprio ‘lavoro’, l’apprendimento.
▩ se ti interessa dare un’occhiata al metodo ed ai contenuti della Stanza di Valore alla quale faccio riferimento, li puoi trovare qui ▩
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