Ciao. Fino a qualche settimana fa ti scrivevo con il nome di Kairos, inviandoti le mie ‘lettere’ da un’altra piattaforma. Ma è un periodo di grandi cambiamenti, per me, e qui su Substack mi sembra di aver trovato un terreno soffice e lento nel quale poter piantare qualche nuovo seme.
Sì, il titolo della newsletter è cambiato: adesso si chiama Lettere ad un (giovane) docente. Ma la visione che animava Kairos c’è ancora tutta: ‘fare scuola’ è creare evento; è dare (e darsi) la possibilità di generare piccoli momenti di tempo fermo, istanti perfetti nei quali a noi e agli studenti sembra di aver ‘sollevato il velo’ e catturato il senso dell’esistere e del lavorare.
Il nuovo titolo che ho scelto per questa newsletter non è affatto casuale. Volevo proprio riecheggiare - umilmente, s’intende! - quel Rainer Maria Rilke di Lettere a un giovane poeta, rendendo l’attività poetica (cioè di ‘creazione’) coincidente a quella dell’insegnamento.
Ho sempre pensato che il docente sia creatore di evento, rapsodo di storie e dettagli che vivono prima e oltre lui. E, come i poeti, anche coloro che insegnano sono in grado di ricreare il mondo; in ogni ora di lezione (persino durante la più banale e noiosa) creano un mondo nuovo, agli occhi dei loro studenti. Li ri-mettono al mondo, dando loro l’opportunità di fare pace con le storture e con gli strappi dell’anima.
La mia - non più verdissima - età mi consente, adesso, di guardare al mondo di chi sta imparando con una consapevolezza che non avrei mai potuto avere agli inizi della mia carriera. Ma ciò che più mi rende fiera e compiuta è la nuova possibilità - quella che ho tanto voluto concedermi, ultimamente - di lavorare con chi, invece, è all’inizio del suo percorso. E lo sta leggendo alla luce di un’esperienza dell’insegnamento come relazione, come crescita condivisa, come impegno a sostenere l’umano che è nell’altra persona. Non in qualità di detentore assoluto del tagliente strumento di misurazione.
Se vorrai continuare a realizzare insieme a me questa ‘rivoluzione gentile’ (ma coraggiosa) della scuola, ci ritroveremo qui ogni mese. E se magari volessi stringere con me un rapporto ancora più stretto, potresti considerare di sottoscrivere un abbonamento e allora potremmo leggerci (sì, perché rispondo ad ogni commento!) tutte le settimane, nella mattina della domenica.
Il tuo supporto per me vuole dire molto, perché riconosce un lavoro di studio e ricerca appassionato al quale voglio dare sempre più seguito, e perché mi fa credere che insieme possiamo rendere, PER TUTTI, la scuola un luogo di benessere.
Ti ringrazio quindi per essere qui; ti ringrazierò se vorrai abbonarti oppure consigliare a qualche collega le mie Lettere.
Un abbraccio.
Simona
(ti leggo e rispondo… promesso!)