Che cosa favorisce gli apprendimenti?
Di spazio, Universo e dell’importanza di un uso sapiente di metafore

Buon pomeriggio ♡
La scorsa settimana ti ho invitato a riflettere insieme a me su due particolari metafore, che non soltanto utilizziamo costantemente quando lavoriamo in classe sull’ampio tema dell’identità, ma alle quali con tutta certezza abbiamo attinto - spesso inconsapevolmente - nel definire noi stessi come individui.
Si tratta delle metafore basate sulla scoperta e sulla creazione, ricordi?
[trovi qui sotto l’articolo per esteso]
Nell’articolo mi riferivo alla mia “passione di lunga data” per la riflessione, in tema di didattica, sull’uso delle metafore. Quindi sulla scelta, illuminazione e - perché no? - creazione di tali atti linguistici allo scopo di favorire l’apprendimento.
Uno dei filoni di ricerca ai quali mi sono appassionata, relativamente a questo ambito, verte sull’analisi del processo di evoluzione - nei bambini/ragazzi - dell’abilità di comprendere gli strumenti linguistici e, di conseguenza, di raggiungere uno sviluppo cognitivo ed emozionale.
È perciò una riflessione che ci spetta, non soltanto perché ci permette di ragionare sull’efficacia della didattica che proponiamo, ma anche perché ha a che vedere con lo sviluppo complessivo dei nostri studenti e studentesse.
Da qui nasce, ad esempio, la mia scelta di virare in modo esplicito sulle risorse narrative per insegnare la matematica e la scienza. Una scelta che compii sin dai primi anni di docenza, e che potrà anche essere stata sollecitata da una pregressa dedizione alla parola e alla letteratura, ma che indubbiamente muoveva dal desiderio di insegnare meglio.
Ad esempio, lo sapevi che, fino ai 6 anni di età, bambini e bambine creano dei nessi tra le cose attraverso relazioni che potremmo definire “magiche”?
Se ti interessa, se vuoi conoscere le caratteristiche dei successivi stadi di sviluppo e capire come possiamo declinarli in concrete scelte didattiche, puoi seguirmi nelle prossime righe…
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