Buongiorno a te ✰
Torno dopo tanto tempo con la sezione Cosmografie.
Ti lascio qui sotto l’ultima puntata, in modo che tu possa capire se questa sezione delle Lettere è qualcosa che fa per te…
Torno perché, nella corsa contro il tempo che sono stati questi ultimi mesi di progettazione per i corsi PNRR (*), è accaduto ciò che, insegnando, accade sempre: si mette a fuoco ancor meglio la propria natura.
E la mia natura di insegnante è indubitabilmente quella di immaginare, sperimentare, dimostrare la didattica per concetti (qualcuno della scuola mi ha detto ultimamente che non si può più fare perché è troppo complicato attuarla… Da quando ci fermiamo davanti alle difficoltà, se siamo convinti della bontà di un progetto??)
(*) la definisco una corsa contro il tempo perché, al netto dei titoli che le scuole avevano assegnato ad ogni corso e a partire dai quali avevo costruito un iniziale canovaccio di lavoro, il contenuto degli stessi si è rivelato - eufemisticamente parlando - altamente negoziabile; mi sono ritrovata quindi, nella maggior parte delle occasioni, a buttare a mare il centinaio di slides che avevo preparato e a doverne ricreare altrettante nel giro di una mezza giornata! Questo la dice ovviamente lunghissima sulla gestione della formazione da parte dei Dirigenti e sulla conseguente motivazione a partecipare di molti dei docenti.
Ma poiché invecchiando sono diventata un’inguaribile ottimista, sono giunta a concludere che tutto quel lotto di improvvisazione mi è servito per far risaltare, a me stessa se non altro, la mia - come direbbero gli esperti di branding aziendale - visione della didattica. Che è il principale oggetto vorrei riuscire a comunicare a chi mi ascolta (o mi legge, come te) e che è parecchio più complesso di un elenco di istruzioni per utilizzare Mirò in classe (giacché Canva ormai appartiene alla storia).
La visione alla quale mi riferisco si pone in aperto contrasto rispetto ad una concezione tecnicistica, ristretta ed ottusa, delle discipline STEM.
Non solo.
In nome della necessità di sguardo sulla realtà che sia complesso (se sei tra i primissimi iscritti alle Lettere, ricorderai quante volte ho scritto di Edgar Morin), mi piacerebbe convincere chiunque che il valore di una Matematica, di una Fisica, di una Informatica sta nella possibilità che ognuna di esse ha di rispondere agli stessi bisogni di un Italiano, un Inglese o una Storia. Che sono poi i bisogni dell’essere umano. A maggior ragione se si tratta di un 3-19enne che sta apprendendo.
Una parte delle scoperte che ho fatto nei panni di formatrice PNRR mi paiono degne di essere raccontate anche qui. Del resto, quando ho pensato a Cosmografie, desideravo creare un luogo in cui il lettore-docente potesse ricevere le chiavi per costruire percorsi complessi, interdisciplinari, che si svolgessero sotto l’egida del significato e non del ristretto argomento.
Ed anche lo dichiaravo apertamente all’inizio del percorso:
Questa è la prima puntata di Cosmografie, la stanza delle Lettere dove troverai le mappe che ti serviranno per costruire quei percorsi didattici di ampio respiro dei quali ho spesso scritto: avventure interdisciplinari durante le quali la ricerca del significato fosse predominante, ma soprattutto nelle quali risultasse evidente il desiderio di accompagnare studenti e studentesse ad assegnare valore alla realtà, mettendone in evidenza il rapporto che essa ha con ognuno di loro.
Nelle Cosmografie ti delineerò le tappe del percorso, i punti panoramici nei quali sostare, i bivii che ti potranno permettere di raggiungere altre discipline ed anche le aree ‘pericolose’.
Le mappe saranno ‘disegnate’ a partire da testi che raramente vengono utilizzati direttamente in classe. Per mancanza di sostegno da parte dei colleghi, per pigrizia del dirigente (anche un po’ per pigrizia nostra, a volte…), perché siamo alle prime arme e per mille altre ragioni.
Ciò che scrivevo nell’Introduzione alle Cosmografie è appunto la voce di quella mia natura alla quale mi riferivo in apertura: una spiccata insofferenza nei confronti di tutto ciò che, nel ‘fare scuola’, si irrigidisce in strumenti preconfezionati e che nega le scelte coraggiose e necessarie da attuarsi al momento della programmazione.
Riprenderò ed amplierò quindi in questo luogo gli spunti del lavoro che ho svolto insieme ai corsisti in questo anno scolastico (escludendo quindi quei 13-15 di ‘quella’ scuola, che si palesavano a campanella già abbondantemente suonata e i cui connotati fisici mi sono sempre stati accuratamente tenuti nascosti in webcam!).
Spero tu voglia essere tra i miei compagni di viaggio…
Oggi ti presento la prima parte di un percorso che - idealmente - potrebbe snodarsi dalla scuola dell’infanzia alla secondaria II. Partendo da un concetto centrale della Matematica e della Fisica, ti condurrò a poterlo esplorare nelle altre discipline. Come è solito nelle mie Cosmografie, ti consiglierò anche dei testi non manualistici ai quali poter attingere per la tua progettazione didattica.
Se ti interessa, puoi seguirmi nelle prossime righe…
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