Io voglio provarci!
A lavorare in modo che ciò che faccio non ‘congiuri’ contro gli studenti e le studentesse
“Fuori dalla finzione del curriculum europeo, fuori dalla retorica dei talenti, delle eccellenze e dei cervelli, è chiaro a tutti che conta altro. I ragazzi e le ragazze hanno capito benissimo di avere soprattutto due caratteristiche interessanti per i datori di lavoro e gli spacciatori di consumi, cioè il capitale del loro corpo e la disponibilità di tempo di chi non deve accudire una famiglia”
Buon inizio di settimana ♡
La congiura contro i giovani è un breve ma denso volume che ti consiglio di cuore. Le riflessioni che ci fa scivolare nella mente Stefano Laffi non possono che trovare risonanza in tutti coloro che, tenendosi appunto volutamente a distanza dalla retorica sociale imperante, si interrogano su quale forma essi possano contribuire a creare per un sistema-scuola che pare intestardirsi a rincorrere ciò che già negli anni Settanta Mario Lodi rilevava ‘storto’ (due settimane fa, ne scrivevo qui).
Se vogliamo prevenire (oggi ma soprattutto domani) anche le fughe in massa di cervelli interessanti, forse sarebbe il caso di prendere sul serio quello che - con Laffi - da tempo provo a definire come l’equivoco di fondo: il concetto di talento.
Concetto che - ahimè - vedo invece ribadito, ad esempio, nel modello di documento orientativo che la scorsa settimana (oh là là! ma quanto anticipo nel consegnarlo agli addetti ai lavori…) il Ministero ha inviato alle scuole.
Due sono gli aspetti del documento che mi paiono rilevanti:
un sotteso invito alla schematizzazione, alla parcellizzazione dello studente, nella richiesta di inserire una valutazione delle abilità/competenze nei diversi ambiti (logico, umanistico, musicale etc)
un più o meno dichiarato tentativo di ‘salvare la faccia’ con le famiglie, basando il dialogo con esse, relativo al futuro dello studente, su ciò che la scuola può attestare in modo (più o meno, a seconda del livello di riflessione che ogni Istituto abbia dedicato alla valutazione) oggettivo
[tengo tra parentesi un terzo punto: l’inserimento, tra le caratteristiche descrittive del ragazzo o della ragazza, a) il livello di partecipazione alla - generica - vita di classe e b) la sua capacità comunicativa… Possono mai essere entrambi indicatori di un desiderio di esplorare la riflessione sulla lingua invece di una tensione ad approfondire una competenza meccanica?]
Di nuovo, mi sembra che “stiamo” perdendo di vista l’intero, l’unità: la persona.
E soprattutto, una persona dell’età di tredici-quattordici anni, che stenta a distinguere il riconoscimento delle sue settoriali abilità (posto che sia convinto di averne!) dalla scommessa che un adulto qualsiasi vuole prendersi la briga di fare sul suo futuro.
Riconoscere è ben diverso da rischiare.
Si riconosce una realtà presente mentre si scommette su una possibilità futura.
È necessario un reset sulla valutazione? Assolutamente.
È necessario imparare a guardare gli studenti stimando ogni piccola traccia di originalità che lascino emergere? E come no?!
È indispensabile integrare il “saper leggere e far di conto” in un metodo che ne rispetti la sostanza ma che la associ ad un uso più complesso delle capacità neuronali di ognuno? Ne sono più che convinta (tanto da dedicare la lunga stesura di Matematica come scoperta a questo obiettivo)
In breve, si possono accompagnare ragazzi e ragazze ad essere fieri di chi sono nel presente (e non soltanto a scegliere “senza rischi” un’immagine di futuro a loro portata)?
Io lo credo. E non è casuale che due dei prossimi appuntamenti ai quali parteciperò ruotano intorno a questa mia convinzione:
il primo evento si svolgerà domani, 26 novembre. Si tratta del webinar Storie per orientare e orientarsi, che condurremo la redazione-scuola di Terre di mezzo ed io, con inizio alle 17.30. L’iscrizione è gratuita (sei ancora in tempo per farla, QUI) e consentirà di accedere poi alla registrazione della nostra chiacchierata, ad una ‘bibliografia emotiva’ pensata apposta dall’Editore e ad una serie di materiali didattici che metterò a disposizione.
il secondo appuntamento si svolgerà giovedì 5 dicembre, presso la libreria La sartoria letteraria, a Bresso (MI). In quell’occasione, mi muoverò tra le parole di autori contemporanei per fornire alle famiglie presenti uno sguardo ‘diverso’ sui loro figli e figlie.
Adesso ti invio un abbraccio e ti auguro una buona fine di novembre (ci vediamo, domani o la prossima settimana ...?) ♡