Lettere ad un (giovane) docente

Lettere ad un (giovane) docente

Share this post

Lettere ad un (giovane) docente
Lettere ad un (giovane) docente
Interpellare l’Io

Interpellare l’Io

L’uso delle discipline per aiutare gli studenti a ricomporre se stessi

Avatar di Simona B.
Simona B.
apr 02, 2024
∙ A pagamento

Share this post

Lettere ad un (giovane) docente
Lettere ad un (giovane) docente
Interpellare l’Io
Condividi

Buon pomeriggio ✫

Questo che stai per leggere è il terzo appuntamento del percorso che ho intitolato “Alla scoperta del Sé nella scuola”, liberamente (e devotamente) ispirato alla filosofia di Paul Ricœur.

✤NdA. Quando mi chiedono in che cosa consista la mia attività di accompagnamento e sostegno per i docenti, mi prendo sempre quella manciata di secondi per tradurre il mio bisogno in un oggetto di discorso concreto. Il mio bisogno è la necessità di traslocare nell’ambito “scuola” tutto ciò che, in un modo o nell’altro, ha ferito la mia immaginazione ed esperienza. Cioè ha lasciato il segno, non si è trasferito indenne.

Che cosa c’entra, ad esempio, la filosofia di Paul Ricœur con la scuola, con l’insegnamento, con l’essere genitori? Niente. Ma anche tutto. Ed è per questo motivo che ha preso vita il percorso n.12 dei Martedì delle Lettere: per proporre a chiunque di fare i conti con ciò che scrisse e raccontò un uomo del XX secolo, che di ‘problemi scolastici’ probabilmente non ebbe mai ad interessarsi. Se anche tu troverai, all’interno di questo percorso - come negli undici precedenti - un qualcosa che possa accompagnarti a vivere in modo più sereno e consapevole la tua vita (lavorativa e non), avrò vinto la mia scommessa.✤

Nel corso dei due primi appuntamenti (che ti allegherò come link alla fine di questa Lettera) avevamo esplorato dall’alto, avvicinandoci e calandoci progressivamente sul tema, la questione della lacerazione dell’Io e della necessità che l’individuo giunga ad affermare se stesso. È per il lavoro che svolgo da quasi trent’anni che sento risuonare così potentemente il pensiero del filosofo francese? Anche. È perché sono una madre? Forse.

È perché sono un essere umano che sente il desiderio di affrontare gli eventi della sua esistenza? Ecco, questo soprattutto. 

Se anche tu hai quotidianamente a che fare con uno o più individui in età evolutiva (al limite, potresti non sbagliare e dire di avere ogni giorno esperienza con te stesso!), con lacerazioni dell’Io e necessità di affermazioni originarie ti confronti tutti i giorni, tutto l’anno. Non a caso, Ricœur si esprime proprio in termini di “sforzo di esistere”.

Attenzione, però! Io ti sto parlando in quanto insegnante, in quanto educatrice (al limite in quanto, anche, filosofa); non voglio nemmeno provarci, ad usurpare terreni e strumenti non miei. E perciò, i mezzi che - come sempre - sottopongo alla tua scelta sono quelli dei docenti e degli educatori. Vogliamo ‘fare di tutta l’erba un fascio’ e definirli con un termine che sia appropriato per entrambi? Realtà. Eccolo, il mezzo. Che poi, se siamo insegnanti, lo chiameremo ‘discipline’. 

Come può la realtà (che nella scuola transita attraverso le discipline) diventare strumento nello ‘sforzo di esistere’?

Ed ecco che Ricœur torna a venirci in aiuto e ci fornisce una possibile chiave di lettura (che io trovo geniale!) del tentativo che compie ogni individuo di essere se stesso e di ricomporre se stesso. 

Io ho provato a capire come tale suggestione possa essere tradotta in azioni concrete da applicare alla didattica e all’educazione. 

Ne ho tratto una conferma di ciò che ho sempre pensato riguardo al modo di interpellare l’Io degli studenti.

▶ Come promesso, ti indico quelli che sono stati i primi due appuntamenti di questa serie:

Fatica e desiderio

Fatica e desiderio

Simona B.
·
March 19, 2024
Read full story

L’educazione come antropologia

L’educazione come antropologia

Simona B.
·
March 26, 2024
Read full story

La sezione seguente è invece riservata agli abbonati. 

Ti ricordo che è attiva la nuova tariffa per l’abbonamento annuale (60 €, invece dei 100 precedenti), che ho scelto di applicare per andare ancor più incontro alle esigenze di un pubblico di lettori che vogliono dedicarsi ad una tipologia di formazione continua sui temi dell’educazione e della didattica.

Se tuttavia - per qualsiasi motivo, che non ti chiederò mai di specificare! - volessi leggere per intero questo numero odierno delle Lettere, basta che tu risponda a questa e-mail e io TE LO INVIERÒ.

Continua a leggere con una prova gratuita di 7 giorni

Iscriviti a Lettere ad un (giovane) docente per continuare a leggere questo post e ottenere 7 giorni di accesso gratuito agli archivi completi dei post.

Già abbonato a pagamento? Accedi
© 2025 Simona Butò
Privacy ∙ Condizioni ∙ Notifica di raccolta
Inizia a scrivere.Scarica l'app
Substack è la casa della grande cultura

Condividi