Buon pomeriggio ✫
Ho tardato qualche ora ad inviarti questo numero di oggi perché, in realtà, non avevo minimamente previsto (fino a questa mattina) che esso avrebbe trattato l’argomento di cui sto per parlarti.
Come forse già sai - e se invece ‘frequenti’ da poco le Lettere, questa è una buona occasione per scoprirlo! - i numeri del martedì sono quelli che dedico alle mini-Stanze di Valore. Quando ho iniziato la mia attività di formazione e teacher mentoring, ho voluto chiamare in quel modo gli spazi che andavo allestendo per i miei clienti (docenti e scuole). Ne sono nati alcuni percorsi articolati, che si estendono per tre-quattro mesi, durante i quali accompagno chi si rivolge a me ad esplorare e migliorare uno specifico settore della propria attività didattica.
A latere di questa attività, volevo però dare vita anche ad una forma più agile di accompagnamento e sostegno, che potesse sfruttare il canale della newsletter, qui su Substack.
Il martedì è diventato - in quella che amo definire la mia routine editoriale - il giorno dedicato a questi brevi percorsi (mensili).
Oggi inizia l’undicesimo (dei primi sei avevo anche creato un e-book, che ho appunto chiamato “I Martedì delle Lettere” e che è tuttora possibile acquistare. Se ti interessasse, scrivimi pure liberamente!)
Qui sotto puoi scaricare la descrizione dell’e-book:
Insomma, fino a ieri avevo un’altra idea da proporre come approfondimento mensile (me la terrò per uno dei prossimi appuntamenti!). Poi ho scelto altrimenti. Complici, forse, le splendide giornate ‘fuori dal tempo’ che ho trascorso la scorsa settimana in Sardegna:
Mi sono chiesta, infatti, se almeno uno dei bisogni che condivido con chi mi segue e mi sceglie non sia relativo allo sguardo che sentiamo la necessità di gettare sul nostro lavoro. Sto pensando ad uno sguardo che sia benevolo ed accogliente su di noi, e che riesca a compensare la stanchezza, le ore regalate alla scuola, la maldicenza di chi “ha sempre fatto così”, l’incomprensione con i colleghi, la mancanza di stima sociale. Eccetera eccetera.
Ecco, ti assicuro che di quello sguardo ‘salvifico’ ho quotidianamente bisogno anche io. Anche se non sono più ai primi anni di carriera, anche se posso ritenermi abbastanza sicura di come agisco.
Mi sono allora immaginata un mese di lavoro condiviso, ‘qui da me’, durante il quale io possa raccontarti e mostrarti che cosa ho imparato, immaginato, escogitato, per tentare di rispondere a quelle stesse (credo) tue necessità.
Sarà sicuramente - ne ho già la certezza - una Stanza di Valore diversa da tutte le altre, più orientata alla persona che non al professionista che sei. Sono tuttavia convinta che, in questo modo, la cura della persona possa trasformarsi in benessere professionale.
Che cosa ne dici…? Hai voglia di partire insieme a me?
{sotto il paywall la prima tappa del percorso continua per gli abbonati. Magari non è per te il momento opportuno per investire nella mia attività, e proprio per questo mi farebbe piacere offrirti questo mese di formazione, gratuitamente. Se poi, al termine di questo tempo, dovessi valutare che la mia offerta corrisponde ai tuoi bisogni, sarò evidentemente felice se vorrai continuare la tua collaborazione acquistando un abbonamento}
PS Aiutami. Come intitoleresti questo percorso, tanto inusuale per le Stanze di Valore?
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