{Stai per leggere l’ultimo appuntamento del secondo mini-corso di quella ‘formazione sostenibile’ che desidero siano le Stanze di Valore, qui sulle Lettere. Se sei abbonato alla newsletter (sia in forma mensile che annuale), potrai accedere al materiale completo di oggi (oltre che all’intero archivio di Lettere ad un (giovane) docente e ai post del venerdì di Visioni, all’interno dei quali si sta costruendo un’antologia per l’orientamento, liberamente utilizzabile}
Foto di Joshua Earle su Unsplash
Buongiorno a te.
Siamo arrivati al termine anche di questo secondo percorso. Ieri ho amato moltissimo che la mia amica Eleonora (Orsi… se non la segui su Instagram e non sei iscritto alla sua newsletter, rimedia al più presto!) abbia definito questo spazio di riflessione, nel quale ti trovi, un luogo prezioso dove impera la lentezza. È proprio la sensazione che vorrei suscitare in chi legge: un’aria calda e morbida che ti sfiora e ti induce a procedere. Ma piano, con i tuoi tempi. Tornando, se necessario, in autonomia su ciò che è stato detto, per riassaporarlo e farne strada personale. Per questo ho scelto di descrivere - utilizzando l’aggettivo ‘sostenibili’ - i piccoli spazi di formazione che creo e ti propongo qui, ogni martedì. Vorrei che essi fossero un modo in cui tu riuscissi a prendere cura di te stesso, della tua necessità di rallentare i ritmi mentre comunque cresci. Nella professione e nella vita. Come docente e come persona. Non a caso, in uno dei precedenti appuntamenti avevo fatto riferimento all’educazione come al praticare l’arte dell’επιμέλεια. Aiutare un’altra persona a fiorire, a diventare chi già era (in nuce), e nel frattempo, fiorire noi stessi.
Qualche tempo fa ti raccontavo quanto trovassi affascinante il concetto di δύναμις, la ‘possibilità’, termine che spesso ricorre in Platone per indicare l’essenza della condizione umana.
Mi piace vedere il mio lavoro, la mia attività, come un insieme di azioni che mirano ad intervenire su una δύναμις ancora e sempre mutevole: quella del mio singolo studente, quella della persona che decide di lavorare con me, ma anche la mia.
Oggi vorrei concludere il percorso che ho tracciato fin qui esponendoti le principali conseguenze - per sé e per gli altri - del leggersi come possibilità.
{sotto il paywall il percorso continua per gli abbonati. Magari non è per te il momento di investire nella mia attività, ma nel caso la trovassi utile o interessante, ti sarei davvero grata se volessi condividerla con qualche amico o collega. Anche con questo piccolo gesto puoi sostenere la mia ricerca e il mio lavoro. Grazie}
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